Gli europei by Orlando Figes

Gli europei by Orlando Figes

autore:Orlando Figes [Figes, Orlando]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2019-08-05T12:00:00+00:00


Un altro noto vaudeville era il Bataclan (1864), che iniziò come caffè-concerto nello stile cineseggiante reso popolare dalla campagna francese in Indocina tra il 1858 e il 1862 ma che, mettendo in scena acrobati e giocolieri, passò gradualmente dai concerti al vaudeville. Alle Folies Bergère (1869) fu scelta un’altra strada: il biglietto d’ingresso era a pagamento, come a teatro, ma ai clienti era consentito sia bere all’interno (da qui nasce Il bar delle Folies-Bergère di Manet) sia andare e venire in qualsiasi momento, come al caffè-concerto, dove il biglietto d’ingresso non c’era. Quello che proponevano le Folies Bergère era una miscela di operette comiche, canzoni popolari, ballerine e acrobati. Anche se si rivolgeva a un pubblico prevalentemente borghese, il locale offriva un assaggio del demi-monde un po’ equivoco dell’avanspettacolo. Ampiamente imitata nel decennio dopo il 1870, questa forma ibrida di intrattenimento, conosciuta come théâtre promenoir per la presenza di spazi dove il pubblico poteva muoversi liberamente, segnò la nascita dell’industria del sesso nella zona di Pigalle, poche vie più in là rispetto alla casa dei Viardot in rue de Douai. Anche le cameriere delle Folies Bergère erano prostitute, che adescavano apertamente gli uomini contrattando le tariffe delle loro prestazioni.49

L’industria musicale si sviluppò altrettanto rapidamente in Gran Bretagna. I music-hall londinesi conobbero un’evoluzione simile ai vaudeville parigini, anche se la maggior parte all’inizio era costituita solo da bar o salette per l’intrattenimento nel retro di un pub, in modo che il pubblico potesse continuare a bere. Pagando un modesto biglietto d’ingresso o un prezzo più alto per le bevande, i clienti si vedevano offrire canzoni, scenette umoristiche e una vasta gamma di «numeri», dai mangiatori di spade agli artisti en travesti. La Canterbury Hall (1852), la prima taverna con settecento posti a sedere, fu ricavata dal proprietario Charles Morton in una sala per giocare ai birilli. Simile a un caffè-concerto con il pubblico seduto ai tavoli, il locale si specializzò in numeri da operetta e ballate, ed ebbe un successo tale che nel 1856 fu sostituito da una sala grande il doppio, con un monumentale ingresso e uno scalone che portava a un bar al piano superiore. Confortato dal successo, Morton aprì l’Oxford Music-Hall, un vasto complesso di intrattenimento con music-hall e taverna che sorgeva al posto di un vecchio pub demolito, in Oxford Street. «Il grande e luminoso salone e le balconate erano affollati all’inverosimile» annotò Arthur Munby, che nel 1862 si recò a vedere il music-hall appena inaugurato. «C’era spazio a malapena in piedi tra la folla, composta principalmente da uomini; uomini d’affari, impiegati e altri ancora, di aspetto non molto raffinato.»

Dal punto di vista sociale, il pubblico era molto più distinto di quello che mi è capitato di vedere in locali simili a Islington e altrove. Una prima conseguenza di ciò era che le donne presenti erano sgualdrine, anziché rispettabili mogli e fidanzate. E un’ulteriore conseguenza era che non vi era nulla di sano né gioviale nel loro divertimento: bevevano il loro grog con lo sguardo malinconico o



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